Qui troverete una selezione delle ultime notizie sulla ricerca clinica e sui progressi medici. Non perdetevele!
CONFERME SULL’EFFICACIA DI NUOVI TRATTAMENTI PER LA SMA
Sono in corso degli studi clinici di lunga durata per determinare l’efficacia di alcune terapie avanzate contro l’atrofia muscolare spinale (SMA), una rara malattia che causa la perdita dei motoneuroni con conseguente diminuzione progressiva delle funzioni motorie. Le ricerche in corso stanno ottenendo ottimi risultati, migliorando significativamente la qualità di vita dei giovani pazienti trattati.
Due sperimentazioni cliniche della durata di 15 anni hanno confermato che gli effetti positivi della terapia genica Zolgensma sviluppata da Novartis sono stati mantenuti fino a 7,5 anni dalla somministrazione. I bambini che hanno ricevuto il trattamento, infatti, hanno raggiunto i traguardi motori di camminare da soli e stare seduti senza supporto ed inoltre non hanno bisogno di ventilazione permanente, come spesso capita nei malati di SMA.
Risdisplam è un farmaco sviluppato da Roche in forma di sciroppo assunto quotidianamente a casa. I dati raccolti nello studio clinico dimostrano che il miglioramento della funzione motoria si mantiene costante fino a 4 anni dalla prima somministrazione e che gli effetti avversi sono del tutto gestibili dai pazienti. Il farmaco, quindi, permette di svolgere le normali attività quotidiane, preservando l’indipendenza motoria a lungo termine.
Siete interessati ad avere più dettagli? Potete leggere l’articolo al seguente link:
BRONCHIECTASIE NON LEGATE A FIBROSI CISTICA: FARMACO RIDUCE LE ESACERBAZIONI
Le bronchiectasie sono una malattia respiratoria cronica caratterizzata da dilatazione anomala permanente dei bronchi. Questo causa la formazione cronica di muco, associata ad una maggiore facilità di sviluppare infezioni polmonari. I sintomi includono tosse e catarro quotidiano, respiro corto e frequenti infezioni respiratorie. Le bronchiectasie peggiorano notevolmente la qualità di vita delle persone affette e ad oggi non esistono cure risolutive.
Anche se le cause delle bronchiectasie sono sconosciute, una delle ipotesi è che i neutrofili, un tipo di globuli bianchi, si accumulino nelle vie aeree e causino l’infiammazione e il deterioramento dei polmoni. Sono in corso quindi sperimentazioni del farmaco brensocatib. Si pensa che brensocatib riduca l’attività dei neutrofili rallentando e diminuendo il danno ai polmoni. I risultati di uno studio di fase 2 sul farmaco brensocatib sembrano essere promettenti per il trattamento delle bronchiectasie non legate a fibrosi cistica. Recenti analisi dello studio hanno confermato che brensocatib è in grado di ritardare l’insorgenza della prima esacerbazione, cioè il peggioramento improvviso dei sintomi. Inoltre, il farmaco sembra ridurre il numero di esacerbazioni nei pazienti, indipendentemente dal livello di severità della malattia. I prossimi studi forniranno ulteriori informazioni sulla potenziale efficacia del farmaco.
Articolo completo al seguente link:
NASCE UN CENTRO SPECIALIZZATO A ROMA PER COMBATTERE LA RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI
La resistenza agli antibiotici è un tema molto attuale. Si stima infatti che un terzo di tutti i decessi in Europa per patogeni resistenti avvengano in Italia. Il problema è dovuto principalmente all’abuso di antibiotici a causa della loro somministrazione antibiotici sequenziale, che consiste nel provare nello stesso paziente farmaci diversi fino a trovare quello giusto.
È quindi fondamentale sviluppare delle soluzioni diagnostiche che permettano non solo di identificare l’infezione microbica del paziente, ma anche individuare a quali antibiotici quel microbo è resistente. La tecnica si chiama approccio sindromico. A questo scopo è nato un centro specializzato al Policlinico di Roma chiamato Antimicrobial Stewardship Center of Excellence , frutto di una collaborazione internazionale con altri centri di ricerca. Il centro organizzerà eventi di formazione per tutti gli operatori sanitari in Italia con seminari teorici e laboratori pratici. Inoltre, verranno presto avviati degli studi clinici che consentiranno di migliorare la gestione di pazienti con infezioni resistenti.
Se volete leggere l’articolo completo, questo è il link:
MELANOMA, EFFICACE LA COMBINAZIONE DI UN VACCINO CON L’IMMUNOTERAPIA
Il melanoma è un tipo cancro che colpisce specifiche cellule della pelle chiamate melanociti. È un tumore molto pericoloso in quanto, se non trattato, può invadere altri organi molto velocemente. Nonostante la sua rimozione chirurgica, infatti, il rischio che il melanoma si riformi è molto alto.
Uno studio clinico di fase 2 ha di recente dimostrato che la combinazione di un vaccino a mRNA con la classica immunoterapia riduce notevolmente il rischio di recidiva o morte a causa del melanoma. Il vaccino è disegnato per insegnare al sistema immunitario a riconoscere fino a 34 specifiche proteine presenti sulle cellule tumorali. In più, viene preparato da campioni dei tumori rimossi in ciascun paziente e quindi è personalizzato per ogni singolo paziente. I risultati dello studio sono stati analizzati dopo due anni dalla somministrazione della terapia e hanno mostrato che i pazienti a cui è stata somministrata la terapia combinata hanno sviluppato meno recidive rispetto ai pazienti a cui è stata somministrata solo l’immunoterapia. È già stata pianificata la fase successiva dello studio, che coinvolgerà più pazienti e diversi centri di ricerca a livello globale. Questa fase permetterà di verificare l’effettiva efficacia della terapia.
Volete saperne di più? Articolo completo qui :
NUOVA INSULINA SETTIMANALE PER DIABETE DI TIPO 2
I risultati di uno studio clinico di fase 3 hanno rivelato l’efficacia dell’insulina icodec a somministrazione settimanale, invece che giornaliera, per i pazienti affetti da diabete di tipo 2. L’insulina icodec si lega ad una proteina circolante nel sangue chiamata albumina e viene rilasciata in modo costante e graduale fino a 8 giorni dopo l’amministrazione. Questo rappresenta un grande vantaggio per i molti pazienti che devono assumere diverse terapie ogni giorno, facilitando anche l’impegno richiesto agli operatori sanitari nelle strutture di cura.
La nuova insulina icodec permetterebbe ai pazienti diabetici di passare da 365 a 52 iniezioni all’anno, riducendo il rischio di ipoglicemia e migliorando il controllo glicemico. Il trattamento è in attesa dell’approvazione da parte delle agenzie regolatorie, prevista per l’inizio del 2024. “Questa terapia rappresenta un vero cambio epocale e un deciso miglioramento della qualità di vita dei pazienti diabetici”, dice Roberto Trevisan, il ricercatore italiano coinvolto nello studio. Volete sapere di più su questa rivoluzionaria terapia? Non perdetevi l’articolo completo cliccando il seguente link: https://tinyurl.com/mpbf3xb5
One thought on “NOTIZIE DI RICERCA”
Che differenza c’è tra brochectasie e Bpco?